LO SPIRITO DEL GRANDE NORD
Chissà quante volte, leggendo vari romanzi di avventura ma soprattutto Jack London, abbiamo immaginato quelle terre lontane, affascinanti, selvagge e ci siamo chiesti: ma come sono realmente?
Personalmente questa domanda me la sono posta seguendo l’avventurosa discesa in solitaria, con la canoa, lungo il vorticoso fiume Yukon che Walter Bonatti ha compiuto nel 1965 e che ha presentato poi al pubblico attraverso i reportage realizzati per “Epoca”. Avevo questa curiosità, mi sarebbe piaciuto vedere lo Yukon; mio marito invece era più attratto dalla famosa Gold Rush avvenuta nel Klondike verso la fine del 1800. Perché non unire dunque l’approfondimento di queste avventure, creando un cammeo tutto nostro nel corso di un viaggio in Canada che volevamo fare per vedere gli orsi polari. E’ stato così che parlando con Serena ci è stato confezionato un itinerario ad hoc, un po’ di Yukon, con tutte le limitazioni della stagione, e un po’ di Churchill sulla Baia di Hudson, con tutti i pregi e i difetti di un periodo in cui trovi solo neve e ghiaccio, con possibili bufere di neve. Ben consapevoli di quello che avremmo trovato e pronti con una notevole dose di spirito di adattamento, siamo partiti per questo che ora, non riusciamo a definire un viaggio, ma l’essenza stessa dell’avventura. Inebriati dal senso di libertà, dalla natura incredibile in cui ci siamo immersi , da tutto ciò che abbiamo visto e vissuto , non abbiamo fatto caso alle temperature gelide, al fatto che ti accontenti di dormire in modesti alberghi e mangi quello che c’è ma che ti riporta ai tempi del Far West, sottofondo musicale compreso. Il turismo di massa non ha ancora raggiunto, e speriamo non raggiungerà mai, questi angoli del Grande Nord canadese. Il compagno di viaggio era il nulla, l’immenso, l’infinito, sia vedendo lo Yukon, le foreste, e l’aurora boreale, sia la distesa della tundra coperta di neve, il ghiaccio della baia di Hudson che si stava rapidamente formando. E poi gli orsi, gli orsi polari, che erano lo scopo principale di questa avventura canadese. Li abbiamo visti giocare, fra di loro con la spensieratezza di bambini a cui piace rotolare nella neve e fare la lotta, abbiamo seguito la preoccupazione di Mama Bear che con il suo piccolo si allontanava velocemente, intimorita dall’arrivo di due grandi maschi.
Abbiamo spiato l’orso addirittura in un momento molto intimo della sua giornata: mentre faceva la cacca!! Abbiamo mangiato la minestra calda nella Tundra Buggy, guardando cosa fanno gli orsi prima di dormire, come reagiscono alla presenza degli umani, dei veicoli che con molta prudenza ma soprattutto rispetto, entrano nel loro territorio. Anche una piccola passeggiata lunghe le poche strade di Churchill, aveva il sapore dell’ignoto per la costante probabilità di incontrare un orso, con le istruzioni sul comportamento da tenere in caso di un incontro ravvicinato. Ci sono solo 3 settimane all’anno per godere di questo spettacolo unico al mondo! E’ stato un viaggio un po’ pesante, per il gran numero di voli che abbiamo dovuto prendere, per il continuo cambio di fuso orario, ma non ci siamo mai pentiti di essere lì e non avremmo voluto essere da nessun’ altra parte. Un’ esperienza che consigliamo? Dipende da cosa andate cercando, se amate l’avventura, la natura, gli animali, gli orsi polari e siete disposti ad accettare tutti gli eventuali imprevisti che si possono presentare, potrebbe essere la vostra meta futura, tenendo ben presente che non è il classico viaggio con tutte le comodità, ma un’esperienza unica che pochi al mondo riescono a vivere.