Della mitica capitale del “Paese delle Nevi” rimane ben poco, uno scempio architettonico dimostra di non volere tenere conto della storia tibetana e la volontà di cancellare le vestigia di una cultura antica di oltre quindici secoli.
- Il Potala - Era il cuore pulsante del Tibet e il punto di riferimento religioso, sociale e culturale di tutto lo sterminato Paese; ora il Potala e un museo che tutti possono visitare : i tibetani con nostalgia e devozione, i turisti trascinati da una sala all'altra perché la visita di alcune stanze deve essere effettuata rigorosamente in un'ora.
- Il Barkhor - L'unico quartiere che ha finora mantenuta integra l'architettura dell'antico Tibet sorge intorno al tempio del Jokhang , con le tipiche case tibetane a due piani, gli stretti vicoli e lo straordinario mondo dell'umanità tibetana, colmo di sacralità e vitalità. Purtroppo però anche qui sono incominciate molte “ristrutturazioni” e sta sparendo la magica atmosfera di un tempo, anche a causa della costante sospettosa presenza della polizia.
- Il Jokhang - Il Monastero del Jokhang, il più venerato luogo di culto del Tibet, avvolto dai fumi d'incenso, nel cui cortile i pellegrini si prostrano ripetutamente tanto da aver lucidato le grosse pietre del selciato.
- Il Norbulinka - Il Palazzo d'estate, residenza estiva dei capi spirituali del Tibet, emana un fascino meno intenso degli altri splendidi monumenti di Lhasa; probabilmente perché è stato pesantemente danneggiato dai bombardamenti dopo la fuga del XIV Dalai Lama che proprio da qui partì in gran segreto – travestito da soldato – verso il confine indiano.