YUKON Il grande nord
Il nome Yukon deriva da una parola nativa che significa “Grande Fiume”, percorre oltre 3.000 km. attraversa gli spazi immensi del Canada e poi l’Alaska, per finire la sua corsa nel Mare di Bering. Anche la capitale del Territorio dello Yukon, Whitehorse, si affaccia sul fiume; sono passati più di 100 anni da quando i cercatori d’oro si riversarono in questa zona remota con la speranza di un futuro migliore. Le zone impervie e la mancanza di collegamenti trasformarono il fiume Yukon in una importante arteria di collegamento e Whitehorse la tappa iniziale di una grande avventura. Le tracce del suo passato sono ancora visibili e coesistono con la gradevole atmosfera di una cittadina del nord. D’inverno le temperature scendono parecchio sotto lo zero e in febbraio si disputa la Yukon Quest una gara internazionale che ha per protagonisti i cani da slitta; si tratta sei un tragitto di oltre 1.000 kilometri da affrontare il 10 giorni. Un tempo fra le alte montagne del Parco Kluane abitavano le comunità dei nativi , oggi praticamente scomparse. Il simbolo della città è un cavallo a dir vero poco bianco, Whitehorse è situata al Miglio Storico 918 dell’Alaska Highway. La città deve il suo nome alle rapide del fiume White Horse, somiglianti alla criniera al vento di un cavallo, scomparse in seguito alla costruzione di una diga. Attraccata alla sponda del fiume, si trova la famosa S.S. Klondike , uno degli ultimi piroscafi con ruota a pale, utilizzati per la navigazione . Si può vedere ancora l’antica stazione ferroviaria e l’ultimo miglio della ferrovia White Pass & Yukon Route Railway, proveniente dall’Alaska. In tutta la cittadina e nei pochi alberghi e locali si respira un’aria da leggenda della città di frontiera del GRANDE NORD. Una delle attrazioni che si presentano è la vista dell’aurora boreale , nelle fredde notti del periodo invernale. Una visitina allo Yukon Wildlife Preserve dove sono ospitati molti animali dove sono ospitati molti animali dei climi freddi, è stata una gradevole parentesi , in una splendida giornata di sole. Gli aspri paesaggi in cui visse Jack London per un anno, nel periodo della corsa all’oro, furono di grande ispirazione nella stesura dei suoi due grandi capolavori “Il richiamo della foresta” e “Zanna bianca”.